Piatto di primavera con le prime verdure dell’orto

Nella mia vita ho avuto diverse passioni e hobby. Qualcosa è scomparso, qualcosa si è evoluto, qualcosa è mutato con passare del tempo, qualcosa è nuovo.

Coltivare orto è una passione enorme, mi chiedo sempre che posto occupa tra le altre mie attività e penso proprio che è al primo posto. Anche se spesso brontolo, mi lamento a volte della fatica che ci metto. La soddisfazione è troppo grande. Talmente grande che preferisco fare i miei lavori da sola. Anche se mio marito mi aiuta con lavori più pesanti, il resto lo faccio da me. Progetto, modifico, faccio crescere i miei semi, raccolgo e poi…mangiamo. Sono sempre fiera quando porto a casa le verdure. Oggi ho raccolto aglio fresco, piselli, fave, ravanelli, prezzemolo ed è nato questo Piatto di primavera con le prime verdure dell’orto. Ho chiesto scusa alla Calendula, per averli rubato il fiore, ho ringraziato la Madre Natura e tutta felice sono andata in cucina.

Imparare è come remare controcorrente: appena smetti, torni indietro.
(Proverbio cinese)

Ingredienti:

  • 150 g di cous cous
  • 100 g di lenticchie
  • olio evo
  • agretti
  • fave fresche
  • piselli freschi
  • ravanelli
  • aglio fresco
  • sale
  • pepe
  • prezzemolo
  • calendula

Procedimento:

  1. Sbollentare agretti, passarli sotto acqua fredda e tenerli da perte.
  2. Cuocere lenicchie e tenerle da parte.
  3. Preparare cous cous e tenerlo da parte.
  4. Nella padella mettere olio evo, aglio tritato, ravanelli, piselli, fave, agretti, lenticchie. Aggiungere sale e pepe.
  5. Rosolare brevemente il tutto, giusto per riscaldare le verdure.
  6. Mettere in una grande ciotola cous cous e ricoprirlo con il contenuto della padella. Cospargere con prezzemolo e calendula.
  7. Alla fine ho aggiunto il mio amato Yogurt sojade greek style, aromatizzato solo con sale e succo di limone.

Piatto di primavera con le prime verdure dell’orto

Viera Vodrazkova

Un uomo non può cambiare il mondo, ma un uomo può diffondere un messaggio che cambierà il mondo.

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